Sito web responsive, meglio se empatico

“Modalità empatia: ON” – Parlami di te. Chi sei, cosa fai, come lo fai.

Ci facciamo una bella prima chiacchierata durante la quale tu mi racconti cosa vorresti, cosa ti piace e cosa non ti piace in un sito. Non è un interrogatorio… ma sappi che ti farò più di qualche domanda!

Metto nero su bianco quello che ci siamo detti; ho bisogno di farti capire se ho capito!

Scrivo come mi immagino il sito, con quali pagine, con quali funzionalità, quali attività sono previste durante lo sviluppo. E’ una doppia sicurezza: se manca qualcosa di quello che scrivo, lo devi pretendere, se mi chiedi qualcosa che non ho scritto te lo devo preventivare.

Dovrai aver pazienza con me una seconda volta, perchè ci sentiamo/vediamo ancora e ti presento la mia analisi.

E’ il momento della verità! Ora devo fondere empatia e tecnica. Se non ho capito quello che cerchi, se non ti ho ascoltato o non ho fatto le domande giuste, in questa fase salta fuori! Se sono stato bravo, e non ci sono modifiche da fare, ti presento la proposta e ti invio tutta la documentazione su cui potrai ragionare con calma (non ti aspettare il classico preventivo da una pagina; sarà un bel progetto da leggere…).

A volte succede che al cliente, leggendo il preventivo, si accenda una lampadina e voglia modificare o aggiungere qualcosa a cui non avevamo pensato.

Ci sentiamo, ne parliamo, integro o modifico l’offerta e si va ad una eventuale chiusura.

Collaborazione? Esatto, non ho sbagliato termine.

E’ vero che è un processo di vendita (o di acquisto), ma è anche vero che da quel momento inizieremo un rapporto in cui io ti fornisco un servizio, tu devi fornire a me la tua fiducia in primis, poi tutte le informazioni e il materiale necessario allo sviluppo, non ultimo, un feedback sincero.

Se lavoriamo bene insieme, sarà un rapporto duraturo e piacevole.