Cos’è l’European Accessibility Act e chi riguarda?
L’European Accessibility Act (EAA) è una direttiva dell’Unione Europea che punta a rendere prodotti e servizi digitali accessibili a tutti, comprese le persone con disabilità. In pratica, impone che siti web, e-commerce, app e altri servizi digitali siano fruibili anche da chi ha difficoltà visive, uditive, motorie o cognitive.
Ma la vera domanda è: questa normativa riguarda anche la tua attività?
Chi è obbligato a rispettare l’EAA?
L’EAA si applica a tutte le aziende che offrono prodotti o servizi digitali all’interno dell’Unione Europea, in particolare:
- Aziende che vendono prodotti o servizi online
- Banche e istituti finanziari con servizi digitali
- Piattaforme di e-commerce
- Servizi di telecomunicazione e media digitali
- Software e applicazioni per il pubblico
Ma non tutti devono adeguarsi (per ora).
Chi è esentato dall’European Accessibility Act?
La normativa non si applica alle microimprese, definite dall’Unione Europea come aziende che:
- Hanno meno di 10 dipendenti
- Generano un fatturato annuo inferiore a 2 milioni di euro
Se la tua attività rientra in questi parametri, sei esente dall’obbligo di adeguamento. Tuttavia, anche se la legge non ti impone modifiche, rendere il tuo sito più accessibile può comunque essere una scelta da valutare per migliorare l’esperienza utente e aumentare la tua visibilità online.
Accessibilità web: cosa significa in pratica?
Per chi è soggetto alla direttiva, l’accessibilità web significa rispettare una serie di requisiti tecnici, tra cui:
- Navigazione chiara e intuitiva – Un sito ben organizzato aiuta chi utilizza tecnologie assistive.
- Contrasto cromatico adeguato – Per garantire la leggibilità a chi ha problemi visivi.
- Testi alternativi per immagini e contenuti multimediali – Essenziali per chi non può vedere i contenuti grafici.
- Compatibilità con screen reader e dispositivi assistivi – Per rendere il sito “leggibile”.
- Interfaccia accessibile e usabilità migliorata – Un design che semplifica la navigazione.
Se il tuo sito è pensato per il grande pubblico, questi accorgimenti possono migliorare l’esperienza utente, indipendentemente dagli obblighi normativi.

Perché considerare comunque l’accessibilità web?
Anche se la tua azienda è esente, rendere il sito più accessibile può offrirti diversi vantaggi:
- Esperienza utente migliorata – Un sito più facile da navigare significa utenti più soddisfatti.
- Maggior traffico e conversioni – Raggiungere un pubblico più ampio può aumentare clienti e vendite.
- SEO ottimizzato – Google premia i siti accessibili con un miglior posizionamento nei risultati di ricerca.
- Immagine aziendale – Mostrare attenzione all’accessibilità rafforza la tua reputazione.
Cosa succede ora?
Se sei obbligato dall’EAA, hai tempo fino a giugno 2025 per adeguarti. Se invece la tua azienda rientra tra le microimprese, non devi fare nulla. Ma se vuoi migliorare l’esperienza del tuo sito, l’accessibilità resta una buona scelta, anche senza imposizioni.
Il web accessibile non è solo una questione di regole, ma un’opportunità per costruire un’esperienza digitale migliore sia per utenti con disabilità, sia senza.
Ricorda che alcune di queste regole, anche se non obbligatorie sarebbero state da seguire in ogni caso già per il tuo attuale sito. Lo dico da una vita ai miei clienti: “un buon sito web, deve portare a destinazione in non più di 3 click”.
Non è escluso inoltre che queste regole verranno richieste ad un numero sempre crescente di siti web col passare del tempo, fino ad arrivare ad una adozione completa di una serie di “Best Practice” per tutte le aziende. Mia ipotesi (attualmente) ma ritengo che sia tutt’altro che campata in aria.